Con rammarico il nostro viaggio sta per finire, ci siamo proprio affezionati a questo strano paese, veramente enorme e per aver visitato in lungo e largo, compreso l’Alaska e Canada, abbiamo dovuto percorrere circa 36 mila km.
Dal Fayetteville in Carolina North per il guasto del T5, abbiamo proseguito, strada facendo per Washington, Hershey, Lancaster, Filadelfia e ritorno verso Baltimora per poter imbarcare il nostro T5 sulla nave cargo alla volta per l’Europa e precisamente a Liverpool, ma questa è un’altra cosa che vi racconteremo nel prossimo post (clicca qui).
A Washington siamo andati a trovare un nostro caro amico Robert DiMarco (lo zio del famoso Nyle) conosciuto nel lontano 1991 poi 1993, ci siamo commossi abbracciandoci senza parlare per un istante e ci sono venute le lacrime, anche perchè dopo 25 anni che ci si vede e siamo cambiati tanto ma l’affetto reciproco è rimasto immutato.
Il nostro furgone parcheggiato dietro il cortile di casa sua, bellissima, con uno stile vittoriano al Centro di Washington dove ci accoglie la sua piccola casa molto ben arredata con le sue mani che è un falegname professionista (pensionato ex docente universitario) e per tre notti ci ha accompagnato a conoscere altri posti (ci siamo già venuti esattamente 6 mesi fa, ignorando che Robert abitasse qui).
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Alla Gallaudet University c’era una specie di festa prenatalizia e Robert ci ha fatto da guida.
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Ci siamo stati al Starbuck’s Deaf a Washington aperto da poco, un locale molto bello dove si ordina con la lingua dei segni (ASL) e si puo’ sostare per usare wifi etc…
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Dopo tre giorni, con dispiacere e lacrime ci siamo salutati e abbiamo promesso di ri-sentirci per FaceTime, scambiandoci i numeri di telefono e siamo partiti alla volta per Hershe’s Choccolate World per poter visitare l’enorme negozio, adiacente alla fabbrica dove va prodotto il famoso cioccolato americano; poi al Lancaster per vedere il villagio Amish, dove noi siamo già venuti esattamente 27 anni fa e vedo che è molto cambiato, ora è più tutto concentrato suo business, si fa il tour con il pullmino, ci sono alcune case delle famiglie Amish (non ci credo perchè quelli che fanno non sono Amish) che aprono per i turisti etc… ormai si vive per business.
Sostando la notte in area sosta (area servizio autostrada) per camionisti, passando terribilmente la notte per il freddo “audace” di ben -5° e la mattina siamo usciti inorriditi come due bastoni di stuzzicadenti 🙂
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